21-11-2023
Whistleblowing: cos'è e quali sono gli obblighi
Dal 17 dicembre obbligo esteso anche alle aziende tra 50 e 249 dipendenti
Cos’è il whistleblowing?
Per whistleblowing si intende la segnalazione di illeciti commessi da un’azienda, da parte dei dipendenti o di soggetti terzi che sono entrati in contatto con la società e hanno riscontrato delle irregolarità. La segnalazione avviene in modo spontaneo e anonimo, al fine di tutelare l’identità e l’incolumità di chi la effettua. Lo scopo è di portare a conoscenza dell’azienda stessa o di soggetti esterni le violazioni commesse.
Quali obblighi prevede la normativa?
La normativa ha introdotto l’obbligo per le aziende di istituire un sistema di whistleblowing, ossia una piattaforma di segnalazione di eventuali illeciti che garantisca la riservatezza di chi denuncia.
Tale obbligo è già in vigore per le aziende al di sopra dei 250 dipendenti, mentre lo sarà a partire dal 17 dicembre 2023 per quelle con un numero di lavoratori compreso tra 50 e 249. Sono escluse le realtà al di sotto dei 50 dipendenti.
Il Dlgs 24/2023 stabilisce inoltre che i datori di lavoro debbano sentire le rappresentanze o le organizzazioni sindacali dei lavoratori prima dell’implementazione dello strumento di segnalazione.
L’obbligo non richiede il raggiungimento di un accordo, ma ha una natura informativa e di ascolto. Ciò significa che i sindacati devono essere informati dell’avvio della piattaforma e che possono eventualmente richiedere un incontro per chiarimenti o per esprimere pareri. L’incontro non è vincolante.
Nel caso di aziende che non hanno rappresentanze sindacali, l’informativa deve essere inviata alle associazioni che firmano il contratto collettivo applicato in azienda.
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